LambdaCon, la conferenza italiana sui linguaggi funzionali

LambdaCon, la prima conferenza italiana sui linguaggi funzionali

LambdaCon, la conferenza italiana sui linguaggi funzionali

Si terrà sabato 28 marzo 2015 a Bologna LambdaCon, la conferenza italiana sui linguaggi funzionali. Ospitiamo sulle pagine di CoseNonJaviste un’intervista agli organizzatori Massimiliano Atzori, Matteo Baglini, Luigi Berrettini, Gianluca Padovani e Vlad Saftoiu, per farci spiegare meglio di cosa si tratta.

La prima domanda che vorrei farvi è questa: come vi è venuta questa idea? 🙂 Seriamente, la trovo un’iniziativa molto interessante e per certi versi originale, potete raccontarci cosa vi ha spinto a proporla?

Luigi: Tutto è iniziato nel lontano 2012, quando ho partecipato ad un evento su F# organizzato a Pisa: colpito dalle potenzialità dei linguaggi funzionali, pensai di organizzare un evento con la community di cui facevo parte, ma i miei propositi non si sono mai concretizzati. All’inizio di quest’anno c’è stata la svolta: dopo aver ceduto alla tentazione di partecipare ad un corso di SkillsMatter a Londra, è nato in me il desiderio di condividere le conoscenze con i membri di Coders TUG, la community di cui sono co-fondatore insieme a Matteo ed altri tre sviluppatori.

Matteo: Essenzialmente l’incrocio del mio interesse per questo mondo e del forte entusiasmo mostrato da Luigi quando è tornato da Londra. Inoltre, mancava nel panorama italiano una conferenza legata a questo tema, una mancanza troppo grande, che andava assolutamente colmata visto l’impatto che la programmazione funzionale sta avendo nello sviluppo software. Non potevamo riuscire da soli nell’impresa, ci siamo appellati alla community e abbiamo reclutato altri validi membri per ottenere il miglior risultato possibile.

Gianluca: Negli ultimi tempo ho incominciato a interessarmi ai linguaggi funzionali come Erlang, Clojure e Haskell e questa estate ho avuto la possibilità di conoscere Bartosz Milewski che si occupa di programmazione funzionale in C++ e Haskell da tempo. Quando ho visto che Luigi stava organizzando una conferenza sui linguaggi funzionali mi sono proposto come organizzatore

Vlad: Anche io mi sono lanciato in questa impresa non appena ho saputo. All’inizio siamo partiti in sordina, ma, visto l’interesse dimostrato, siamo passati in poco tempo dall’idea di una piccola conferenza italiana a LambdaCon, una conferenza con sessioni in inglese e pubblico internazionale ed ancora oggi siamo stupiti da come si siano evolute le cose.

Quindi quello che ci dite fa pensare ad un forte interesse verso questo tipo di linguaggi: è solo una tendenza del momento oppure intravedete qualcosa di più duraturo?

Gianluca: Anche nel campo informatico ci sono mode e tendenze, ma il paradigma funzionale, che trae le sue origini dal λ-calculus, è stato riportato alla luce perché le sue potenzialità parlano da sole: basta pensare a quanto l’immutabilità faciliti importanti architetture e algoritmi concorrenti. Mi ricordo quando all’inzio degli anni ‘90 la programmazione ad oggetti fosse il nuovo, ora mi sembra di rivivere la stessa cosa cosa con la programmazione funzionale.

Avete nominato il lambda calcolo e questo mi riporta ai tempi dell’università. Cosa potete dire a quelli che pensano che la programmazione funzionale sia solo molta teoria che poi ha poco a che vedere con il codice sviluppato per la produzione?

Massimiliano: Nonostante il keynote possa far pensare ad una conferenza per accademici, abbiamo deciso di non precludere la partecipazione a nessuno e di cercare di soddisfare le aspettative di un pubblico il più variegato possibile: talk più teorici, altri relativi a tecnologie molto utilizzate o a linguaggi funzionali che molte aziende impiegano in produzione, per non parlare di esperienze sul campo e workshop.

Matteo: Venite alla conferenza per scoprirlo! Scherzi a parte, l’obiettivo è quello di mostrare che il paradigma funzionale risolve in maniera pratica e pragmatica problemi reali che abbiamo già oggi.

Gianluca: Ormai la programmazione funzionale è una realtà: grandi aziende del calibro di Facebok e Amazon usano Erlang e Clojure in produzione, infatti molte sessioni della nostra conferenza parleranno di esperienze reali.

Io ho preso già il biglietto, ma cosa vorreste dire agli indecisi? Perché partecipare a LambdaCon?

Matteo: Il nostro proposito è spingere gli sviluppatori a uscire dalla loro zona di comfort, vedendo come risolvere i problemi quotidiani sfruttando un diverso punto di vista, così da stimolare il pensiero critico e creativo insito in ogni appassionato di sviluppo software. Questo è a mio avviso ciò che dovrebbe invogliare a partecipare alla nostra conferenza.

Luigi: LambdaCon incarna lo spirito di Coders TUG in quanto il suo scopo è essenzialmente permettere ai partecipanti di apprendere attraverso la condivisione delle conoscenze. La riterremo un successo, se riuscirà a far sì che ogni partecipante porti a casa qualche conoscenza in più, spunti su cui riflettere e la voglia di approfondire.

Gianluca: Ci sarà una forte partecipazione dall’Italia e dall’estero: si avrà la possibilità di entrare in contatto con realtà diverse ed entusiasmanti, quindi divertimento e apprendimento sono assicurati!

In questa conferenza saranno presenti talk su diversi linguaggi; come vi immaginate i linguaggi del futuro?

Vlad Io credo che in futuro ci sarà una progressiva tendenza, da una parte, a semplificare al massimo la sintassi, nascondendo allo sviluppatore meccanismi complessi come multi-threading e chiamate asincrone, dall’altra ad avvicinarsi il più possibile alle performance del C.

Luigi: I linguaggi del futuro saranno caratterizzati, secondo me, da una forte mescolanza di pattern e costrutti funzionali ed OO, nell’ottica sia di garantire una maggiore popolarità del linguaggio sia di permettere allo sviluppatore di usare lo strumento più adatto a seconda delle esigenze.

Gianluca: Il futuro è nei linguaggi funzionali! Alcuni linguaggi OO, come C# e Java, stanno avendo forti contaminazioni dal mondo funzionale Scala ed F# sono dichiaratamente linguaggi che vogliono unire i due mondi, Clojure ed Haskell sono linguaggi funzionali. Secondo me la strada è tracciata…

Matteo: Se prendiamo per esempio Erlang, definirlo un linguaggio funzionale sarebbe riduttivo, in quanto evidenzierebbe solo una piccola percentuale delle sue caratteristiche, escludendo il resto della forza che deriva dal suo innovativo run-time. Questo è quello che sono i linguaggi moderni: implementazione di uno o più paradigmi sopra un run-time che ne massimizza le potenzialità. Il futuro secondo me non ci riserverà nuovi paradigmi, ma nuovi matrimoni fra linguaggio e run-time al fine di fare meglio e con un minor costo quello che facciamo oggi.

So che forse è un po’ prematuro parlarne ora, ma come immaginate la prossima LambdaCon? Quale tipo di impronta volete dare nel corso degli anni?

Luigi: Mi aspetto che l’organizzazione avvenga in maniera più fluida e strutturata, non essendoci più le problematiche legate all’inesperienza, e vorrei puntare ad un maggior numero di partecipanti, anche se l’obiettivo principale rimarrà la qualità piuttosto che la quantità. Raccoglieremo il feedback dei partecipanti e cercheremo di offrire un’esperienza migliore per quanto riguarda spazi, servizi offerti, tipo e qualità dei video delle sessioni. Mi piacerebbe avere un maggior numero di workshop e track parallele, magari tematiche, oltre a tentare di introdurre lightning talk o chiacchierate con gli esperti e sarebbe bello far durare LambdaCon più di un giorno organizzando anche eventi sociali come cena o aperitivo.

Matteo: Investire sempre di più nella visione attuale: realizzare una conferenza pratica, utile, che aiuti a fare chiarezza e organizzata da sviluppatori per gli sviluppatori.

Gianluca: Di questa LambdaCon mi è molto piaciuta la sua apertura verso l’estero, mi aspetto che possa diventare un punto di riferimento, non solo per l’Italia, per far incontrare tante persone interessate alla programmazione funzionale.

Un’ultima domanda, avete nominato Coders TUG, ci raccontate meglio di cosa si occupa e chi ne fa parte?

Luigi: Coders TUG è una community con l’obiettivo di creare una rete di sviluppatori appassionati che alimentano la propria passione condividendo conoscenze ed esperienze ed imparando insieme. Collaborative learning e knowledge sharing sono i due pilastri su cui basiamo le nostre attività che sostanzialmente si articolano in eventi serali, gli AperiCoder, ed eventi di una o più giornate, i CoderJam. La partecipazione è aperta a tutti sia come spettatori sia come speaker e nell’ottica del miglioramento continuo riteniamo importante qualsiasi contributo: suggerimenti, idee, opinioni o anche un semplice feedback.

Giampaolo Trapasso

Sono laureato in Informatica e attualmente lavoro come Software Engineer in Radicalbit. Mi diverto a programmare usando Java e Scala, Akka, RxJava e Cassandra. Qui mio modesto contributo su StackOverflow e il mio account su GitHub